Ha avuto un consenso trasversale dei gruppi politici la richiesta di attivarsi a livello nazionale e garantire la possibilità di utilizzare lo strumento dell’apprendistato stagionale per i ragazzi e le ragazze minorenni anche in settori differenti da quello del percorso scolastico. Ho firmato la risoluzione a prima firma della collega Nadia Rossi perché l’apprendistato è uno strumento fondamentale per favorire l’occupazione dei giovani, sviluppa nuove competenze e affida un ruolo di primo piano alle imprese, leggendone i bisogni e valorizzandone il ruolo formativo. Per molte ragazze e ragazzi tra i 16 ed i 18 anni la sospensione delle attività didattiche può essere l’occasione per fare un’esperienza lavorativa molto formativa. Nel nostro territorio questi contratti possono favorire una buona occupazione nel settore turistico, nell’ospitalità, nella ristorazione.
In Emilia Romagna dal 2016 è stato inquadrato lo strumento dell’apprendistato stagionale, per permettere ai giovani di lavorare nella piena legalità, in sicurezza e con ogni tutela. Nel 2023 invece una nota dell’Ispettorato nazionale del lavoro è sembrata mettere in dubbio questa possibilità, prevedendo che sia possibile stipulare l’apprendistato di primo livello solo se c’è una stretta correlazione tra percorso di istruzione e attività lavorativa. Questa puntualizzazione sembra escludere tutte quelle ragazze e ragazzi che assolvono già l’obbligo formativo nella scuola, ad esempio nei licei. E priva di uno strumento giuridico certo e di una possibilità di accesso sicuro al mondo del lavoro tanti giovani.
L’atto è stato firmato dalla maggioranza delle parti politiche presenti in Consiglio regionale a dimostrazione dell’importanza trasversale di questo tema sul nostro territorio e a livello nazionale. Ci auguriamo quindi che possa essere affrontato con urgenza e in tutte le sedi opportune, dalla Conferenza delle Regioni all’Ispettorato nazionale del Lavoro, bussando anche alla porta della Ministra Calderone.