Una sala gremita per l’incontro con Pierluigi Castagnetti e Michele Guerra moderato da Giorgio Pagliari.
Ho avuto l’onore di introdurre la serata e anticipare qualche spunto di riflessione sulla politica e sul fare politica oggi, sulla relazione tra i partiti e i movimenti civici e sulle modalità in cui la società moderna si rappresenta.
Una serata che ha visto una partecipazione straordinaria di pubblico, attento e vivace, in cui si sono confrontati i “vecchi” e i “giovani” , in cui ho sentito l’orgoglio di appartenere a una squadra che ha il coraggio di aprirsi a intelligenze nuove, che coltiva con pazienza il dialogo e l’ascolto, che ha voglia di sfidare la complessità e la tenacia per costruire giorno per giorno una visione di futuro.
Più volte è risuonato nel corso del dibattito il tema del “noi” da contrapporre a quello dell’ “io”, del successo, dei soldi, della carriera, all’individualismo esasperato che oscura il senso profondo della scelta politica che ha valore solo se è tensione ideale e spirituale, ricerca di un’ulteriorità, sguardo aperto e partecipe all’anima e ai probelmi della gente. Che è “fraternità” nel senso che ci indica Papa Francesco e anche in quello della Rivoluzione francese.
Non ci siamo nascosti dietro facili alibi, abbiamo analizzato anche gli errori, cercando le motivazioni che hanno generato un distacco tra la cittadinanza e le istituzioni, quando si è minata la partecipazione alla vita del partito che ha portato ad esempio al crollo degli iscritti e alla percezione vissuta da settori crescenti della popolazione di non avere voce né scelta sulle decisioni politiche.
Ho ritrovato tanta voglia di parlare di politica, di buona politica, della nostra politica. Ho visto che, dopo tanti anni in cui quando si parlava di partiti politici era per registrarne il declino o presagirne la fine, dobbiamo e vogliamo fare i conti con una rinnovata vitalità di questa forma di organizzazione. Diversa, sì, ma nuova testimonianza del tentativo di costruire forme di democrazia diretta e partecipata. Dalle sezioni e dai circoli fino alla piattaforma digitale, quello che salta fuori è lo stesso desiderio di esserci e la buona notizia, per me, è che la forma “partito” non è destinata a scomparire o ad essere relegata a una crescente irrilevanza.
Grazie ai nostri ospiti, a Pierluigi Castagnetti che si è confermato un assoluto riferimento per tanti di noi, come lo è stato nella nostra formazione e nel nostro percorso. Uno che ci ha accompagnato, a cui ci siamo rivolti nelle importanti fasi di cambiamento del nostro partito, una voce autorevole, un testimone dell’evoluzione del pensiero politico e della trasformazione dei partiti a cavallo tra lo scorso e il nuovo millennio. Il suo equilibrio, la serenità e il rigore si sono confermati una bussola anche per guardare alle novità della contemporaneità.
Grazie a Michele Guerra, il sindaco di Parma, che abbiamo imparato a conoscere, a cui abbiamo dato fiducia nell’operazione che abbiamo costruito nell’ultima tornata amministrativa. Lui che è espressione di un’altra storia politica, un “civico”, che insieme al nostro partito ha costruito una dialettica capace di riportare il centro sinistra alla guida della città e che ha avuto il grande merito di fungere da collante per un progetto politico nuovo, dimostrando la capacità di dare un contributo di serenità e concretezza.
Grazie a Giorgio Pagliari, abile tessitore di pensieri, attento e autorevole, anima schiva che ci sorprende ogni volta per l’audacia delle osservazioni e delle idee.
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