Servono tutele, diritti e un riconoscimento nazionale per chi si prende cura. Sosteniamo una definizione ampia di caregiver familiare e per questo ho sottoscritto la risoluzione a prima firma della Consigliera Carletti, frutto di un approfondito percorso di ascolto delle esigenze del territorio, che impegna la Giunta dell’Emilia-Romagna a sollecitare Governo e Parlamento affinché venga mantenuta a livello nazionale una definizione “ampia” e inclusiva del caregiver familiare, senza il vincolo della convivenza.
La nostra società sta vivendo un cambiamento profondo: famiglie sempre più fragili, nuclei ristretti, una popolazione che invecchia e una crescente richiesta di assistenza. In questo contesto, il ruolo del caregiver familiare, spesso invisibile e poco tutelato è destinato a diventare sempre più centrale, rappresentando un pilastro fondamentale del sistema di cura.
La risoluzione evidenzia l’importanza di riconoscere come caregiver non solo i parenti conviventi, ma anche amici o persone legate da un rapporto di affetto o solidarietà, che decidono volontariamente di prendersi cura di chi si trova in condizione di non autosufficienza. L’Emilia-Romagna si è già distinta con una normativa regionale che riconosce questa complessità e valorizza le diverse forme di caregiving. Tuttavia, a livello nazionale manca ancora una legge organica che tuteli davvero chi si prende cura, garantendo diritti, formazione, supporto psicologico, e un pieno riconoscimento del loro ruolo sociale.
È fondamentaleandare oltre la rigidità dei legami anagrafici o della coabitazione. Molti caregiver offrono un supporto continuo e fondamentale pur non vivendo sotto lo stesso tetto della persona assistita. È tempo che il Parlamento intervenga con una normativa chiara, ampia e rispettosa della realtà vissuta quotidianamente da migliaia di persone.