L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità il Piano triennale 2026-2028 della Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo, l’istituzione della Regione Emilia-Romagna che rappresenta l’esperienza migratoria regionale e promuove i legami con le comunità all’estero. Punto fermo della programmazione, oltre alla promozione culturale del nostro territorio, il sostegno alla rete di associazioni di emiliano-romagnoli diffuse nei cinque continenti.
Il documento strategico individua obiettivi, criteri e risorse per sostenere associazioni, enti locali e progetti rivolti ai cittadini emiliano-romagnoli che vivono oltre i confini nazionali. Una comunità in crescita: secondo le rilevazioni 2024, sono oltre 265mila le persone di origine emiliano-romagnola residenti all’estero, quasi il doppio rispetto a quindici anni fa.
Con questo Piano vogliamo dare forza e avviare nuove relazioni per tenere vivo un dialogo costante con i nostri concittadini all’estero. È un percorso che unisce le generazioni, connette memoria, presente e futuro, promuove le nostre tradizioni, la lingua italiana e il sapere professionale in ogni parte del mondo.
Il nuovo Piano si fonda su alcuni pilastri fondamentali. Innanzitutto il sostegno alle Associazioni, l’attenzione rivolta ai giovani e alle università, la promozione della cultura regionale in tutte le sue forme: dal cibo alla musica, dall’arte alle eccellenze produttive. Il Piano punta a creare reti di collaborazione solide e durature tra territori, istituzioni e comunità, per rafforzare il legame che unisce l’Emilia-Romagna al mondo.
Non partiamo da zero, raccogliamo il lavoro di chi ha seminato prima di noi, ma vogliamo fare un salto di qualità e in questo senso, ho fatto un appello a tutti i colleghi e agli enti locali affinché partecipino attivamente aiutandoci a individuare le persone che, dalle diverse province dell’Emilia-Romagna, sono emigrate all’estero e le comunità che, in ogni parte del mondo, continuano a mantenere vive le nostre radici emiliano-romagnole.
Queste collaborazioni non solo fanno conoscere le eccellenze culturali, turistiche, enogastronomiche e paesaggistiche dell’Emilia-Romagna, ma tengono viva la relazione tra chi è partito e chi è rimasto. Le associazioni restano al centro del nostro impegno.
Ci auguriamo che ne nascano delle nuove e stiamo già lavorando in sinergia con Modena e Londrina in Brasile, Santarcangelo e il New England, Parma e Stockton in California». Un’attenzione particolare sarà riservata ai giovani emiliano-romagnoli all’estero che desiderano studiare o formarsi in Emilia-Romagna, valorizzando i poli di eccellenza della Food Valley, Data Valley, Motor Valley e Sport Valley.