È stata depositata in Assemblea Legislativa una risoluzione che ho firmato, che impegna la Giunta a potenziare in modo omogeneo e strutturato l’offerta scolastica sul territorio, a partire dalla scuola primaria. Al centro del testo: più tempo pieno, più servizi di doposcuola, più personale e maggior sostegno alle famiglie.
La scelta del tempo pieno è sempre più diffusa perché risponde a un bisogno concreto di conciliazione tra vita familiare e lavorativa, oltre a rappresentare un’opportunità educativa importante per bambine e bambini. Purtroppo, però, oggi la distribuzione dei posti è molto disomogenea tra le province e si basa ancora su dati risalenti al 2008, ignorando la crescita significativa delle richieste da parte delle famiglie. In Emilia-Romagna sono 182.066 gli alunni iscritti alla scuola primaria e 97.629 quelli che hanno optato per il tempo pieno, tuttavia, molte famiglie restano escluse per mancanza di posti. Da qui nasce la proposta, che punta a verificare con l’Ufficio Scolastico Regionale le condizioni per un ampliamento del servizio e a sollecitare il Governo a un impegno concreto nella programmazione e nel finanziamento del personale scolastico necessario.
Si tratta di un investimento importante ma anche un’opportunità; si creano posti di lavoro, si stabilizzano precari, si rafforza l’offerta pubblica. Il nostro obiettivo è semplice ma ambizioso: fare in modo che nessuna famiglia debba più rinunciare al tempo pieno per mancanza di posti».
La risoluzione si inserisce nel solco delle politiche regionali a sostegno della natalità e delle famiglie, già oggi testimoniato da dati eccellenti sui servizi 0-6 anni: il 39,4% dei bambini 0-3 anni frequenta un asilo nido, il 94,1% dei 3-6 anni è iscritto a una scuola dell’infanzia – percentuali che pongono l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia.