Sono intervenuto in Commissione IV in occasione dell’informativa dell’Assessora Conti dedicata al Terzo Settore per mettere l’accento sulla necessità di soluzioni per sopperire al mancato finanziamento statale del servizio civile nelle Pubbliche Assistenze. Il tema non può essere sottovalutato, perché riguarda da vicino la vita sociale e sanitaria delle nostre comunità. Le nostre Pubbliche Assistenze oggi soffrono, in particolare nelle aree periferiche per la mancanza di personale. È una questione che avevo già posto con una mia interrogazione e che oggi ritorna con urgenza: siamo ormai a fine anno, dobbiamo chiederci come intervenire per non farci trovare impreparati davanti a un vuoto che rischia di colpire un presidio fondamentale.
Ho accolto con favore le parole dell’Assessora che ha confermato il proprio impegno a individuare risorse per superare il problema. È un segnale importante, che dimostra come l’Emilia-Romagna continui a credere nel volontariato: un mondo fatto di donne e uomini che scelgono di esserci, di dare il proprio tempo e le proprie energie per aiutare gli altri, partner insostituibili in situazioni delicate e di fragilità, autentici moltiplicatori di bene.
Nella scorsa legislatura, quando ho partecipato ai lavori di stesura della legge regionale sul Terzo Settore, un provvedimento che non voleva essere esaustivo né risolutivo, ma che ha avuto il merito di portare il Terzo Settore al centro dell’agenda politica regionale, grazie anche al prezioso lavoro dei relatori Federico Amico e Francesca Maletti. Il tema resta attuale e urgente: occorre proseguire il lavoro e, nelle interlocuzioni con il Governo, individuare soluzioni concrete per colmare le criticità ancora aperte sul servizio civile nelle Anpas.