In RegioneRiconoscimento indennizzi alle vittime della Talidomide

23 June 2024
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Approvazione unanime per la risoluzione in favore dei risarcimenti alle vittime della Talidomide, presentata in Regione (a prima firma Giuseppe Paruolo PD) e che ho sostenuto e firmato.

In Italia il riconoscimento è stato tardivo e parziale. Di recente alcune iniziative si sono svolte anche a Parma. Ricordo in particolare la presentazione a cura di Anmic, a cui ho partecipato, di un report completo e approfondito di Francesco Picucci che ha portato alla luce il percorso a ostacoli che le persone che soffrono degli effetti della talidomide devono affrontare per ottenere i legittimi risarcimenti. Le richieste di documentazioni, cartelle cliniche e certificazioni spesso impossibili da recuperare a così grande distanza di tempo, i distinguo su danni e complicanze o sul decorso delle menomazioni, criteri e regole restrittive sui tempi hanno creato uno sbarramento dei vari iter amministrativi volti ad ottenere gli indennizzi, che si sono conclusi di sovente con il diniego delle richieste. Con il nostro atto abbiamo voluto proprio intervenire in questa direzione, affinché la Giunta si attivi nei confronti del Governo e nello specifico del Ministero della Salute affinché vengano riconosciuti i risarcimenti dovuti.

Si scontrano infatti con incomprensibili resistenze burocratiche e spesso con l’assenza dello Stato, le legittime richieste di indennizzo di persone nate a cavallo fra gli anni Cinquanta e Sessanta, vittime dei tragici effetti della talidomide. Un dramma dovuto a un farmaco prodotto in Germania negli anni Cinquanta che, somministrato alle donne per ridurre i fastidi connessi alla gravidanza, provocò invece aborti, morti premature e menomazioni fisiche gravissime e irreversibili che si manifestarono alla nascita. Nello specifico la risoluzione chiede che vengano sottoposti a visita medica ai fini del giudizio sanitario tutti coloro che hanno presentato o presenteranno domanda tra i nati dal 1954 e nel decidere sulle richieste di beneficio si tenga conto che si tratta di un indennizzo di natura assistenziale e solidaristica che prescinde da qualsiasi responsabilità e autorizzazione alla circolazione del farmaco. Si precisa inoltre che il requisito per accertare il nesso causale è la “compatibilità” tra menomazioni e assunzione della talidomide e che per provare ciò si possano fornire anche solo elementi indiziari considerando l’enorme lasso di tempo decorso dall’assunzione del farmaco. Inoltre per chi ha assistito un talidomico si chiede che sia prevista una forma di reversibilità dell’assegno o un assegno una tantum così come già avviene per l’indennizzo per chi ha subito emotrasfusioni infette o soggetti danneggiati da complicanze irreversibili a causa di vaccinazioni.

 

Matteo Daffadà
Regione Emilia-Romagna
Matteo Daffadà
Consigliere Regionale Gruppo Assembleare Partito Democratico - Bonaccini Presidente
Regione Emilia-Romagna Viale Aldo Moro n.50 40127 Bologna (BO)
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