Incontri sul territorioSicurezza. Ne abbiamo parlato a Parma Europa

5 March 2025
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Con piacere ho partecipato al dibattito organizzato nella trasmissione “Parma Europa” dal direttore Pietro Ferraguti su 12TvParma. Il tema che abbiamo affrontato è quello della sicurezza in città e il fenomeno delle baby gang, cercando nel confronto di trovare soluzioni.

La sicurezza è un diritto fondamentale. Il tema non è né di destra né di sinistra. La paura di subire aggressioni, furti o violenze mina la qualità della vita e colpisce in particolare le fasce più deboli: anziani, donne, giovani, persone con meno risorse economiche. Una città sicura è quella dove chiunque può camminare per strada senza paura, indipendentemente dal quartiere in cui vive.

Ignorare questa realtà o minimizzarla sarebbe un errore. La manifestazione che si è svolta nei giorno scorsi con circa 500 cittadini che sono scesi in strada nel quartiere San Leonardo ci dice che c’è paura nelle persone, ma anche desiderio di reagire.

Tuttavia, affrontare il problema solo con misure repressive o con una narrazione allarmista è altrettanto sbagliato. Noi crediamo che la strada sia una risposta di civiltà, di partecipazione, di responsabilità di tutti. Le istituzioni dovrebbero essere unite in questo non soffiare sulla paura.

Il fenomeno delle baby gang va letto nella sua complessità. Non è un fulmine a ciel sereno né il frutto del semplice “degrado” di alcuni quartieri. È il riflesso di una società che ha smarrito il valore dello stare insieme, dove il senso di comunità si è indebolito e dove la violenza è ormai diffusa in molte forme, ben oltre le periferie e i contesti più fragili.

Viviamo in un mondo che esalta la competizione fin dalla giovane età, in cui apparire conta più di essere. I social media amplificano questa logica, imponendo modelli irraggiungibili di successo, ricchezza, ostentazione. Per molti ragazzi, il look, il cellulare di ultima generazione, gli abiti firmati non sono semplici dettagli, ma strumenti di riconoscimento sociale, simboli di appartenenza e status. Chi non riesce a stare al passo si sente escluso, invisibile.

Il gruppo, la “banda”, offre quel senso di identità e protezione che spesso manca altrove: nella famiglia, nel quartiere, nella scuola. Quando gli adulti non sono più punti di riferimento, quando la società non propone alternative credibili, la strada si trasforma in un’arena in cui dimostrare di valere qualcosa.

Se vogliamo davvero affrontare il problema delle baby gang, dobbiamo partire da qui: ricostruire il senso di comunità, rimettere al centro l’educazione e il rispetto reciproco, offrire ai giovani modelli alternativi di realizzazione personale. Altrimenti, ogni misura repressiva sarà solo un cerotto su una ferita molto più profonda.

Sicurezza e prevenzione sono due facce della stessa medaglia.

La risposta non sta solo nell’aumento delle forze dell’ordine, ma in un’azione che combini prevenzione e fermezza. Serve una presenza più efficace dello Stato, non solo sotto forma di polizia ma anche di educazione, cultura, opportunità di lavoro e socialità. Questo è il nostro compito. Noi, la Regione e anche la città Parma hanno scelto politiche che vanno in questa direzione:

Presenza sul territorio Quartieri più illuminati, polizia di prossimità, centri aggregativi aperti fino a tardi, riqualificazione urbana. Una città vissuta e curata è una città più sicura.

Prevenzione e responsabilizzazione  Investire in scuole, sport, formazione professionale per dare ai giovani alternative alla criminalità. Più insegnanti, più educatori, più assistenti sociali.

Per la sinetsi della trasmissione clicca qui

Di seguito il recosconto sulla Gazzetta di Parma

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Matteo Daffadà
Consigliere Regionale Gruppo Assembleare Partito Democratico - de Pascale Presidente
Regione Emilia-Romagna Viale Aldo Moro n.50 40127 Bologna (BO)
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