
Con grande piacere ho portato il saluto della Regione Emilia-Romagna, del Presidente de Pascale e il mio personale a un importante convegno dedicato alla ricerca e formazione applicate alle scienze motorie e sportive. E ho incontrato grandi campioni di cui andiamo tutti orgogliosi. Questi appuntamenti rappresentano un punto di incontro prezioso tra mondo accademico, sportivo e istituzionale, occasioni in cui la riflessione scientifica incontra l’esperienza sul campo e dove si costruiscono percorsi innovativi per il futuro delle nostre comunità.
La Regione Emilia-Romagna crede fortemente che sport e ricerca siano due veri motori di sviluppo: culturale, sociale ed economico.
La ricerca applicata alle scienze motorie consente di migliorare la qualità della vita, la salute e la formazione professionale; lo sport continua a essere un linguaggio universale che educa e ispira, una straordinaria palestra di valori che possono essere trasferiti nella vita di ogni giorno e nei percorsi professionali. Penso, come dimostrano i risultati di numerose ricerche alla natura concorrente, interattiva e mutualmente intrecciata dell’apprendimento che si ottiene nella carriera sportiva di valori come Rispetto, Collaborazione, importanza del Risultato, Integrazione e Appartenenza, gestione della Competizione e dell’ Emozione, Disciplina e Costanza, Impegno e Sacrificio, Motivazione, Autostima, Etica.
Uno dei temi centrali del convegno – quello della dual career – racchiude perfettamente questo intreccio virtuoso tra formazione, impegno e futuro. La “dual career” rappresenta la possibilità per gli atleti di conciliare due carriere parallele: quella sportiva di alto livello e quella accademica o lavorativa.
Le università, a Parma e nella nostra Regione, hanno sviluppato programmi specifici con piani di studio flessibili, tutor accademici dedicati, appelli straordinari e riconoscimenti di crediti formativi per le attività sportive.Si tratta di strumenti concreti che permettono di bilanciare gli impegni agonistici con lo studio e la crescita professionale, garantendo agli atleti un futuro solido anche dopo la fine della carriera sportiva.
Ma il valore più profondo della “dual career” non è solo organizzativo: è culturale.
Lo sport insegna la disciplina, il lavoro di squadra, la gestione dello stress e la capacità di prendere decisioni rapide e consapevoli – competenze che diventano un capitale anche nella vita e nel lavoro. Gli studi ci dicono che queste abilità sono trasferibili fin dalla prima infanzia, e che sport e gioco sono potenti strumenti educativi, capaci di trasmettere valori come la solidarietà, la lealtà, il rispetto delle persone e delle regole. Come Regione Emilia-Romagna, siamo convinti che la promozione dello sport e della ricerca non sia solo una scelta di politica pubblica, ma un investimento sul futuro delle persone e delle comunità.Lo sport, la scienza e la formazione sono strumenti di crescita, coesione e innovazione. E quando si incontrano, come oggi, diventano un motore potente per lo sviluppo del nostro territorio.


