Sostegno alle attività solidaristiche di recupero, stoccaggio e distribuzione di alimenti, prodotti per l’igiene personale e della casa, materiali scolastici e per la produzione e distribuzione di pasti a favore delle persone in povertà. Ci sono 600.000 euro stanziati dalla Regione per la sfida alla povertà: un aiuto che salvaguarda la dignità delle persone e offre loro concretamente un’occasione di rigenerazione sociale
Tra i 20 progetti approvati, ci sono quelli di due importanti realtà di Parma e Fidenza che da anni lavorano sul campo con i loro volontari a favore di chi ha più bisogno.
15.000 euro andranno alla Fondazione Monsignor Giberti per il potenziamento della mensa Caritas; 32.500 euro a “Cento per uno” che unisce 15 associazioni, una rete solidale che si muove sul territorio per recuperare beni di prima necessità per l’Emporio, costruire accoglienza, fungere da punto di riferimento per servizi socio-assistenziali pubblici e privati.
Il bando ha visto una grande partecipazione: ben 68 progetti a testimoniare la vitalità della rete di solidarietà su tutto il territorio regionale.
Nelle proposte approvate dal bando è emersa, in particolare da parte degli Empori solidali, la capacità di costruire progetti di rilievo sovra distrettuale, provinciale o sovra provinciale, sia legati al tema più classico del recupero dei beni, sia ad aspetti strategici come ad esempio la logistica, al servizio di più empori o di altri soggetti del terzo settore del territorio. Ma tra le iniziative approvate spiccano anche progettazioni di dimensioni più contenute o legate a territori nelle aree montane, in grado anche in questo caso di costruire reti e sinergie tra diversi soggetti.
In queste strutture per effetto delle ricadute della pandemia, si è registrato un significativo incremento nel numero di famiglie e persone seguite: 3.776 nuclei e 13.603 persone nel 2018, 4.170 nuclei e 14.400 persone del 2019 fino ai 5.383 nuclei, per un totale di 18.159 persone, tra cui 5.452 minori, del 2020.
Gli Empori Solidali mobilitano 865 volontari, sono raccordati con 290 organizzazioni del terzo settore e, escludendo i piccoli esercizi commerciali del territorio, ricevono beni da 317 aziende donatrici.
